Il Most Wanted: Music 2021 di Berlino

A cura Gabriele Vesigna (Vesy)

Sono molto felice di condividere l’esperienza di quest’anno al Most Wanted:Music di Berlino, convention sull’industria musicale a cui partecipo per la seconda volta dopo un paio d’anni di assenza per ovvi motivi relativi all’epidemia. 

Anche in questa occasione ciò che mi ha colpito della manifestazione è la freschezza degli argomenti, la velocità degli incontri e la consistenza del know-how trasmesso. Per questo motivo ne parlo con entusiasmo e lo consiglio a tutti i professionisti della musica. 

Ma che cos’è il Most Wanted:Music?

Il MW:M è il summit sul business musicale organizzato dalla Berlin Music Commission che si svolge solitamente nei mesi di Ottobre-Novembre. 

Quest’anno si è svolto dal 26 al 28 Ottobre. L’obiettivo è quello di educare le nuove generazioni e di aiutare le nuove aziende durante la loro crescita.  

Soprattutto in questo periodo è fondamentale abbracciare il cambiamento per lo sviluppo di un’industria musicale riorganizzata, più equa e più entusiasmante che mai. 

Un aiuto concreto per comprendere meglio le nuove possibilità nel panorama musicale odierno, e per individuare quali modifiche dovrebbero essere apportate per sviluppare una carriera sostenibile nel settore, creativa e soddisfacente.

L’evento, per questa edizione in versione ibrida (sia on-line che on-site), è iniziato con la serata inaugurale in occasione del Listen to Berlin:Awards, il gala di premiazione delle eccellenze della musica di Berlino. 

Nella giornata finale della convention si sono inoltre svolti eventi satellite distribuiti in tutta la città, per terminare con il MW:M Live Showcase Festival con i suoi concerti e musica dal vivo.

Il tutto ad un prezzo veramente accessibile rispetto ad altre convention in giro per il mondo (il biglietto early-bird a soli 40 euro).

(Mathew Jonson – Live Performance Workshop)

Quali sono in generale gli obiettivi del MW:M? 

Facilitare l’esperienza dei partecipanti attraverso il trasferimento pratico del know-how, promuovere il networking in maniera semplice e libera, aumentare le connessioni e lo scambio di informazioni, ispirare nuove idee e modelli di business, sempre con gli occhi puntati sul cambiamento e sul futuro del business musicale. 

Si susseguono in 3 giorni incontri, interviste e dibattiti stimolanti su argomenti nuovi e di interesse globale, workshop pratici e momenti di incontro nelle varie aree dedicate al networking. 

Grazie all’applicazione che i partecipanti potevano scaricare sul proprio smartphone, oltre a visualizzare il programma dell’evento, era possibile consultare l’elenco degli iscritti e richiedere incontri in loco per stringere partnership e collaborazioni, o soltanto per arricchire le proprie conoscenze confrontandosi con professionisti dello stesso settore.

A far da cornice all’evento il Kulturbrauerei, centro culturale di Berlino famoso anche per ospitare il Frannz Club, situato nell’area nord della città.

Interviste, Panel, Dibattiti, Workshop

Talk interattivi, interviste e workshop con esperti e artisti provenienti da tutto il mondo, format di networking sperimentali, performance dal vivo e una festa virtuale dopo lo spettacolo. 

Virtuale come la partecipazione alla convention nel caso in cui non avessi potuto partecipare in presenza. Grazie all’applicazione potevi tranquillamente seguire gli incontri dal tuo divano. Prezzo del biglietto dimezzato per la partecipazione on-line.

Come poter non raccontare, a proposito di on-line, l’intervista in remoto a Juan Atkins tenuta da Carl Loben di DJ Magazine. Atkins si racconta a partire dai tempi delle scuole superiori, ripercorrendo poi le gesta degli “originators” della techno. 

Ma non solo, la discussione verte sul modo in cui l’attuale rivoluzione tecnologica sia una transizione da una società industriale a una società ad alto contenuto tecnologico. 

“La Terza Ondata”, come lui la definisce, che si può contestualizzare anche in relazione all’universo stesso. Filosofia allo stato puro.

(Juan Atkins intervistato da Carl Loben)

Nella giornata centrale del MW:M sono stati in tutto organizzati più di 50 appuntamenti, alcuni purtroppo soltanto in lingua tedesca, gli altri in lingua inglese. 

Grazie all’app dedicata viene inoltre data la possibilità di salvare una tua agenda personale degli incontri di interesse dopo aver visualizzato argomenti, mediatori e speakers. 

Impossibile seguirli tutti, a causa della frequente sovrapposizione di orari per ragioni organizzative. È comunque possibile seguire tutti gli incontri di proprio interesse: in pochi casi è capitato di dover scegliere se andare ad un workshop piuttosto che un altro.

Tra gli incontri di carattere puramente tecnico e sull’innovazione tecnologica molto interessante quello dedicato al Dolby Atmos, la tecnologia di audio surround (inventata nel lontano 2012) che permette all’ascoltatore di sentirsi posizionato al centro di un panorama sonoro facendo provare un’emozione sensoriale completamente nuova. 

Seguendo Tidal e Amazon Music, anche Apple Music ha annunciato di voler supportare Dolby Atmos, sancendo il fatto che l’universo dello streaming audio si trova in un’epoca di grande cambiamento. 

Interessante sarà scoprire come Dolby Atmos influenzerà tutti i processi del “prodotto musica”, a partire dall’idea iniziale e composizione dell’artista fino alla distribuzione e commercializzazione e ascolto del consumatore. 

E soprattutto sarà interessante scoprire se ed in quanto tempo i club in giro per il mondo si attrezzeranno per offrire l’esperienza del Dolby Atmos Surround. 

Sarà davvero il futuro del raving?

Stimolante anche l’incontro dedicato a copyright e royalties: i creatori del marchio MusicHub, tra i quali Sascha Lazimbat (direttore generale di Zebralution), fanno luce sui diritti che possono essere attribuiti alle opere musicali, su come gestirle correttamente e su come i musicisti indipendenti possano mantenere il pieno controllo. 

MusicHub è la nuova piattaforma digitale della GEMA (la SIAE italiana per intenderci) ma che presto aprirà le porte ai musicisti di tutto il mondo. 

La piattaforma è sviluppata per rendere semplice i processi di raccolta di informazione sul copyrights proprio per non complicare le cose agli artisti, che sono sempre alla ricerca del modo per mantenere il 100% della propria libertà creativa e massimizzare il proprio incoming. 

Una cosa è certa: in Italia siamo ancora molto indietro su questo argomento.

Non soltanto workshop di carattere tecnico ma anche panel di interesse sociale, in primis quello dedicato a #metoo, la campagna che si occupa di molestie sessuali e pregiudizi di genere all’interno dell’industria musicale. 

Questo movimento viene portato avanti in particolare da Rebekah, artista poliedrica della scena techno odierna. 

La sua iniziativa affronta le molestie sessuali e le aggressioni che si verificano all’interno del settore aumentando la consapevolezza e creando uno spazio sicuro per le vittime, che possono condividere le loro storie tramite www.metoo-music.com

È molto difficile educare tutti i protagonisti dell’industria musicale, che al momento non è minimamente regolata. 

È necessario che tutti si rendano conto del problema e che tutti siano più responsabili, a partire dagli artisti e da tutto lo staff che lavora all’interno dei club. 

Solo così possiamo invertire la corrente e, step-by-step, iniziare a comportarci tutti nella stessa maniera, criminalizzando gli episodi di sexual harrasment che avvengono costantemente sotto i nostri occhi.

Articolo curato da Wave Production Academy

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