5 Synth Plugin di cui forse potete fare a meno, ma non dovreste

Il mercato dei synth, reali o virtuali che siano, è oggi vasto come non mai, ma oltre a questo, cosa davvero senza precedenti, un produttore o musicista contemporaneo ha a disposizione una nutrita collezione di strumenti gratuiti che nulla hanno da invidiare ad altri più propriamente commerciali. Vediamone alcuni, forse dei più interessanti.

1. Surge

Per certi versi quasi “antico” come plugin, essendo stato sviluppato da Vember audio come synth a pagamento agli albori del protocollo VST, ormai oltre 20 anni fa, ha avuto uno sviluppo notevolissimo anche in tempi recentissimi, essendo diventato dal 2016 un progetto open source.

Non è tra gli strumenti più immediati e intuitivi da programmare, soprattutto in un’epoca dominata da interfacce animate che danno enormità di feedback visuale, ma l’impegno devoluto a programmarlo paga e non poco.

Surge vanta 3 oscillatori, un generatore di rumore, 2 ring modulator e 2 filtri per voce, è bitimbrico, potendo in una sola istanza lavorare in single, split o dual, comprende una pletora sterminata di modulatori per voce e per timbro; gli oscillatori offrono 8 diversi algoritmi estremamente flessibili e di una varietà rara da trovare in qualsiasi altro strumento, i filtri sono “estremamente” multimodo, offrendo emulazioni di filtri classici e soluzioni esotiche ed anomale, e a valle di tutto questo presanta un multieffetto non meno vasto e flessibile, dotato anche di un vocoder impressionante.

Tutto il synth poi può essere usato anche per processare altri segnali con i suoi filtri, i suoi effetti e non solo.

Se vi sembra troppo per essere vero beh, non è finita; la dotazione di preset “di fabbrica” è molto vasta e anche se non tutta di qualità stellare, presenta gemme non da poco, realizzate da sound designer di tutto rispetto.

Come suona?

Questo è un parametro molto personale, ma secondo me non ha niente da invidiare a plugin blasonatissimi, le emulazioni di filtri analogici a mio avviso non sono sensibilmente peggiori di quelle di Diva, e non è dir poco… La cosa più impressionante di questo synth è probabilmente il bassissimo impatto sulla CPU, anche delle patch molto complesse riescono ad essere parecchio amichevoli con le risorse di calcolo del nostro PC.

2. Vital

Sul “mercato” da meno di 2 anni, realizzato da Matt Tytel, autore in precedenza di Helm, altro plugin gratuito molto interessante, Vital. È una bomba, un “Serum killer” gratuito.

Offre un’interfaccia comodissima ed estremamente comprensibile e “bella” a vedersi, per rendere facile e comprensibile la programmazione di un motore sonoro estremamente profondo e flessibile.

Il paragone con Serum o Pigments domina spesso la discussione circa questo strumento, non suona ne come l’uno ne come l’altro, suona “come Vital” e il solo modo per sapere se vi piace o no, è provare a installarlo e a suonarlo un po.

Lo strumento è gratuito nella sua versione “base”, esistono due versioni a pagamento, che però offrono in più solo un maggiore numero di preset e di wavetable di fabbrica, mentre le possibilità di programmazione sono assolutamente identiche.

Prevede 3 oscillatori wavetable, con un notevolissimo e intuitivo wavetable editor integrato e 2 menu “warp” diversi volti uno a modificare la forma d’onda, l’altro le caratteristiche dello spettro, un sampler “spartano” volto a fare da generatore di rumore e a svolgere altre mansioni analoghe, 2 filtri estremamente flessibili, un multieffetto “seriale” piuttosto semplice ma potente, completo e ben suonante.

Le cose più “straordinarie” di questo strumento sono a mio avviso le caratteristiche della matrice di modulazione, che offre mod remapping per ogni singola riga della stessa, le modulazioni audio rate, che possono avere circa qualsiasi destinazione, e il fatto che l’intero strumento, in ogni singolo suo parametro sia stereo, cosa che offre possibilità non immediate da replicare in altri strumenti.

Unico neo, l’impatto sulla CPU è piuttosto importante, anche maggiore di quello di Serum, ma va detto che gran parte dello stesso è dovuto all’interfaccia, chiusa la finestra del plugin cala sensibilmente, e a meno di programmare in maniera molto “pessimizzata” o di avere un PC davvero molto modesto, dovrebbe essere oggi alla portata di circa qualunque computer.

3. Pendulate

Realizzato dalla Newfangled audio, Pendulate è un synth monofonico ad architettura “rigida” insolitamente west coast”.

Offre degli oscillatori “caotici” con un certo numero di modi per controllarne il livello di “caoticità”, un waveshaper piuttosto complesso e un lowpass-gate non diverso da quello che ci si aspetterebbe in un Buchla, nonché ovviamente una famiglia di modulatori opportuna e un “prezioso” randomizzatore.

Lo strumento per molti versi è semplice ma non facile, e programmarlo per qualcuno abituato a strumenti più “tradizionali” potrebbe non essere immediato, ma senz’altro porta una ventata di aria fresca offrendo possibilità non facilmente disponibili con altri strumenti.

4. Odin2

Realizzato da un misterioso “Wave Warden” che ha scelto di dargli il nome del padre degli dei norreni, Odin2 non è recentissimo, e ha un’interfaccia che a prima vista può apparire datata ma offre come altri nella lista possibilità non comuni, e una qualità sonora che nulla ha da invidiare a strumenti più blasonati.

L’architettura comprende 3 oscillatori, un generatore di rumore, 2 filtri per voce più uno “master”, un multieffetto un pelo spartano, e un quantitativo non esaltante ma sufficiente di sorgenti di modulazione e una modmatrix che fa il suo lavoro di semplice e immediata comprensione.

Ciò che sorprende di questo strumento sono, da una parte le splendide emulazioni di filtri analogici, simili a quelle in Surge, ma per certi versi più dettagliate, e dall’altra i vari possibili algoritmi degli oscillatori, che permettono di fare sintesi sottrattiva “tradizionale”, ma anche wavetable, vettoriale, FM “vera” o modulazione di fase, e, caratteristica rarissima da trovare in qualsiasi strumento, qualsiasi segnale, uscito da oscillatori o filtri può essere usato come sorgente di modulazione in banda audio, laddove tra le destinazioni di modulazione il pitch degli oscillatori è comodamente disponibile sia come parametro lineare che esponenziale.

Non tra le cose più comode o immediate da programmare in modo deterministico o musicale, ma sicuramente uno strumento che non potrà che incuriosire e stimolare coloro che amano esplorare le possibilità di programmazione.

5. Modulair

Non l’unico nel suo genere, e per molti versi non il miglior pezzo di software per fare della sintesi “modulare”, ma ciononostante, uno strumento molto ben suonante e il cui percorso di programmazione, per nulla intuitivo e banale, ma anzi per certi versi preziosamente “macchinoso” può dar modo a tutti di esplorare senza spese importanti e con un costo per la CPU modesto le possibilità di una sintesi modulare a tutto tondo.

Non è possibile importare moduli aggiuntivi, ma la dotazione interna non lascia a bocca asciutta; ci sono oscillatori di vario tipo, dai più tradizionali ad altri per fare FM o Wavetable, filtri “tradizionali” ma anche comb o filterbank, e una dotazione di modulatori e componenti che da, al sintesista creativo e meticoloso spazio per l’ispirazione.

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